Cos'è la Radioprotezione

La radioprotezione, o protezione sanitaria contro le radiazioni ionizzanti, è una disciplina a forte contenuto biologico, fisico e naturalistico che si èsviluppata durante il Novecento, dapprima con lentezza e poi con crescente rapidità. Essa ha l’obbiettivo di preservare lo stato di salute e benessere dei lavoratori, degli individui componenti la popolazione, della popolazione nel suo insieme, riducendo i rischi da radiazioni ionizzanti nella realizzazione di attività umane che siano giustificate dai benefici che ne derivano alla società e ai suoi membri. In funzione del suo obbiettivo, essa provvede inoltre alla tutela dell’ambiente.

I limiti di esposizione devono essere rispettati così come i livelli di esposizione tenuti ai minimi valori ragionevolmente possibili tenendo in dovuta considerazione fattori economici e sociali (Principio ALARA).

Le tecniche di radioprotezione utilizzate sono svariate, in dipendenza dal grado del potere penetrante della radiazione in oggetto.

Radiazione Alfa: viene schermata dall’aria o da un foglio di carta.
L’incorporazione di emettitori Alfa attraverso inalazione o assorbimento è ad alto rischio. E’ pertanto necessario proteggersi da contaminazione di un materiale radioattivo contenente questo tipo di emettitore.

Radiazione Beta: viene schermata da un foglio di alluminio o una lastra di vetro.

Radiazione Gamma: viene attenuata o schermata solo da grossi spessori di piombo o cemento. Questo è il motivo per cui le sorgenti radioattive degli impianti nucleari (acceleratori di particelle e reattori nucleari) sono racchiuse in grossi contenitori di cemento.

Tre concetti fondamentali sono associati alla protezione da qualunque tipo di radiazione ionizzante: tempo, distanza e schermo. Questi concetti influenzano l’esposizione di una persona e lo sviluppo di regolamenti o standards atti a limitare la quantità di radiazione che tale persona può ricevere in una particolare situazione.

Danni da radiazioni
I danni prodotti sull’uomo si distinguono in:
a) danni somatici deterministici (sull’individuo)
b) danni somatici stocastici (sull’individuo)
c) danni genetici stocastici (sulla progenie)

Tempo: La quantità di radiazione assorbita cresce al crescere del tempo di esposizione alla sorgente. In generale si pensa che il tempo di esposizione sia il tempo in cui una persona viene esposta al materiale radioattivo, quindi è intuitivo capire come minimizzare il tempo di esposizione esterna diretta. Raggi gamma e x sono maggiormente pericolosi per esposizione esterna. Tuttavia se il materiale radioattivo penetra all’interno del corpo, risulta impossibile disfarsene e resta solo da attendere finchè decade o finchè il corpo lo elimina. Quando questo succede, il tempo di dimezzamento biologico del radionuclide determina il tempo di esposizione. Il tempo di dimezzamento biologico è il tempo che il corpo impiega ad eliminare la metà del radionuclide inizialmente presente. Particelle alfa e beta invece risultano maggiormente pericolose per esposizione interna.

Distanza: L’esposizione è tanto minore quanto più lontana è la sorgente radioattiva dal corpo irraggiato. Ma qual è la distanza limite fra la sorgente radioattiva ed il corpo irraggiato, oltre la quale si parla di alta esposizione? Tale distanza dipende dall’energia della radiazione e dall’attività della sorgente. La distanza ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda i raggi gamma, perché sono particolarmente penetranti. Al contrario le particelle alfa e beta non hanno energia sufficiente a percorrere lunghe distanze. In particolare raddoppiando la distanza, l’esposizione viene ridotta di un fattore quattro.

Schermo: Maggiore è la schermatura attorno ad una sorgente radioattiva, minore è l’esposizione. Uno schermo posto fra il corpo e la sorgente radioattiva costituisce un mezzo in grado di assorbire la radiazione (ma un altro corpo non può essere usato come schermo). Lo spessore schermante necessario a proteggere un corpo dai vari tipi di radiazione ionizzante dipende dalla loro energia.

Dal 1928, i regolamenti di radioprotezione fissati in ciascun paese sono basati sulle raccomandazioni della Commissione internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP), che è un’autorità scientifica indipendente riconosciuta in tutto il mondo.

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